sabato 8 febbraio 2014

Soraya - Choices

Cresce e a dismisura la scena musicale torinese che, da qualche anno a questa parte, sembra veramente rivivere i fasti del passato, quando, è bene ricordarlo, il capoluogo sabaudo rivestiva veramente un ruolo di primo piano grazie a formazioni come Elektradrive, Purple Angels ed SPA!!!
A fomentare tanto interesse oggigiorno sono soprattutto compagini giovani ed interessanti come i Soraya che, nel loro piccolo, sono cercano di rinverdire quella passione smisurata per certe sonorità poste al limite fra l'hard rock edulcorato, e d'impostazione tacitamente fm, e quelle aperture che sanno di inebrianti armonizzazioni moderne che fanno del loro debut demo, un autentico vademecum per ogni melodic rocker degno di tale nome. Al drummer Daniele ed al bass player Lorenzo il compito di condurci per mano alla scoperta del mondo dei Soraya.


Ciao Daniele, ciao ragazzi, e benvenuti sulle pagine di “Big City”, grazie per il tempo prezioso che ci state volendo dedicare, come prima domanda vorrei sapere qual è in questi giorni lo spirito della band dopo aver tastato più volte il palco ed aver compreso che, dopo mesi e mesi di sacrifici, la musica proposta con passione dalla band, piace...
(Daniele) Ciao è un piacere rispondere alla vostra intervista. Posso dirti che questi sono i primi live considerando che la band non ha nemmeno compiuto il primo anno di vita.
Sicuramente la soddisfazione è molta e il morale decisamente alto. Abbiamo creato un gruppo con delle sonorità insolite per l'underground. Volevamo fare musica hard rock d'impatto e melodica allo stesso tempo. Stiamo utilizzando tastiere e sintetizzatori, sperimentando suoni che magari non è solito sentire nel tipo di hard rock che proponiamo.

So di poter risultare scontato e banale, ma vorrei chiedervi qualcosa sul trascorso artistico della band, visto che molti di voi provengono da esperienze musicali di rilievo, posti anche agli estremi, come e quando è nata l'idea di far convogliare in un'unica direzione la vostra voglia di comporre e suonare musica originale?
(Daniele) Siamo quattro persone molto diverse sia a livello attitudinale che di gusti musicali, ma perfettamente compatibili. L'idea è nata circa un anno fa, proveniamo da esperienze differenti, è vero. Io ho suonato in band thrash, heavy, hard rock, hardcore e persino ska tantissimi anni fa. Volevamo creare una band nuova ispirata all'aor, e visto che avevamo in mente la stessa idea, eccoci qua.

Quanto è difficile trovare musicisti/persone adatte ad un genere musicale che, nonostante viva momenti di luce riflessa, dalle nostre parti attira sempre meno appassionati?
(Daniele) Da quel punto di vista siamo stati fortunati perché componendo i primi pezzi abbiamo scoperto di volerli indirizzare verso un genere musicale specifico. Ora stiamo valutando l'idea di aggiungere un tastierista alla band, la ricerca al momento si sta rivelando parecchio difficoltosa, infatti al momento suoniamo dal vivo con le tastiere registrate.
(Lorenzo) Non voglio fare il profeta in patria, ma secondo la mia modesta opinione, non è del tutto vero che sia diventato difficile trovare persone che si appassionino alla musica che facciamo noi. A esempio, tra me e Daniele c’è un divario generazionale non indifferente, ma nonostante questo, i nostri gusti musicali sono molto simili e affini. Ovviamente il genere non è in rilievo come altri, ma il punto di forza del hard rock che facciamo noi, è che può essere alla portata di tutti.
L’altra faccia della moneta, però, è che ci sono meno musicisti che lo suonano.

È anche per questo che siete andati a scovare Davide dall'altra parte del vostro bacino di utenza musicale?
(Daniele) Davide si è unito subito alla band. Lo conoscevo perché lo avevo già visto suonare in altre band. Sapevo che era la persona più adatta per il genere, sia per la sua preparazione tecnica, che per i suoi gusti musicali. Ottimizzando le prove, anche la distanza non è più un problema. La tecnologia ci aiuta molto, oggi è possibile scambiarsi le registrazioni di materiale nuovo molto facilmente

L'approccio di qualche brano mi è sembrato ci concezione moderatamente moderna, anche se le vostre radici formative sono tendenzialmente classiche, penso che l'idioma che possa riassumere al meglio la proposta musicale dei Soraya sia groove, un termine che, comunque, per molti appassionati di certe sonorità raffinate come la vostra, semplici fruitori in primis, può assumere un significato ambivalente, voi cosa ne pensate?

(Daniele) Accordi di chitarra e linee vocali sono sicuramente più classiche, il sapore moderno lo danno le tastiere e i sintetizzatori che stiamo utilizzando. Questo è il contrasto che mi piace sentire nei nostri brani, la tensione creata da aspetti contrastanti, un fattore per me molto positivo.
Il primo contrasto è quello appena citato da te: classico-moderno. Il secondo, sempre musicale, è quello tra l'impatto e la melodia. Sonorità heavy che si intervallano a melodie quasi pop o dance. Il terzo contrasto è nei testi. Alcuni sono molto riflessivi e introspettivi altri più erotici e ironici. La cosa divertente è che i brani li scriviamo tutti assieme e si ispirano ad esperienze personali nostre o di qualcuno che conosciamo molto bene. (Alcuni nemmeno sanno e mai sapranno di avere ispirato dei nostri brani ahahah....
(Lorenzo) La cosa che amo più dei Soraya, è che abbiamo provato (a mio parere con successo) a fondere le nostre radici musicali e a farne uscire un sound che caratterizza ogni pezzo che abbiamo composto. La musica è in continua evoluzione e trovo che sia sbagliato incagliarsi e ostinarsi a non voler mai andare avanti; ad ancorarsi a generi comunque molto suonati in passato.

Dal vivo mi sono piaciuti particolarmente i controcanti di Lorenzo, penso che diano più coralità ed energia ad alcune composizioni, di contro la mancanza di una seconda chitarra, che non sia una “prima donna”, lascia intuire pregiudica spessore e profondità ad un suono già di per se abbastanza articolato, che ne pensate?
(Daniele) I cori per i nostri brani sono molto importanti. Lorenzo è bravo ma servirebbe almeno un'altra voce. Sto provando anch'io, ma non garantisco di potercela fare ahaha.
La formazione sarà destinata a crescere. Oltre ad un tastierista stiamo valutando l'idea di inserire una seconda chitarra. Sarebbe sufficiente anche una persona che sapesse fare entrambe le cose. Ora ci concentriamo sulla registrazione dell'album, successivamente faremo qualche “colpo di mercato”

Nelle influenze musicali della vostra band, ho piacevolmente notato che figurano gli eroi minori Red Dawn che, con un solo album all'attivo, sono riusciti comunque a lasciare il segno indelebile, cosa mi dite? 

(Daniele) Never Say Surrender è un disco clamoroso peccato che non ci sua stato un seguito. Si è vero che le band che ci hanno influenzato non sono molto conosciute. Ti posso citare i Firehouse, i Danger Danger i Pretty Maids, i Gotthard.

Parliamo proprio del disco che andrete a registrare a breve, potete darci qualche ragguaglio? Quanti e quali brani conterrà? Le tracce che faranno parte della track list finale, sono state composte nella stessa sessione dei brani del demo?
(Daniele) Il disco che andremo a registrare conterrà undici brani. Saranno compresi i quattro del demo che verranno riregistrati. L'album si aprirà con Promise Land e si chiuderà con What I’ve Learned incentrato su pianoforte e voce.

So che è ancora difficile da decifrare, ma quali sono le aspettative che avete riposto nel vostro forthcoming cd? Pensate possa essere un modo come un altro per tastare meglio le qualità attitudinali dei Soraya?
(Daniele) Abbiamo cercato di fare il disco il prima possibile perché penso che il tipo di musica che facciamo noi, sia anche d'ascolto e non solo live. Siamo entusiasti e non vediamo l'ora di far ascoltare i nostri brani alle persone.


Come dicevamo in precedenza storie di vita vissuta ed esperienze personali, nei vostri testi c'è la voglia di non farsi superare dalle avversità della vita quotidiana e, anche quando tutto sembra finito, c'è sempre un barlume di luce di speranza alla fine del tunnel, cosa mi dite? 

(Daniele) Che questo è il testo di Promise Land! Come per tutte le altre band underground, non è facile conciliare vita lavorativa e musicale, ma queste sono cose che già si sanno. 
Gli anni che stiamo vivendo a livello globale sono davvero difficili per tutti:  persone senza lavoro, attività che chiudono ecc... la nostra idea è quella di dare comunque un messaggio positivo. Anche se le condizioni esterne sono drammatiche, tirando fuori i coglioni e dando il massimo si può vivere bene lo stesso bene, c'è una speranza. Questo è il nostro messaggio, che viene chiaramente espresso nel testo di Promise Land appunto.

Quanto è difficile portare avanti un progetto musicale quando suonare in una band non ti permette di pagare nemmeno le classiche bollette?
(Daniele) Ovviamente tutti noi lavoriamo, ma ottimizzando i tempi si possono portare avanti nel migliore dei modi anche vari impegni extralavorativi. Per me suonare non è né un hobby e nemmeno un lavoro, ma un qualcosa che sta a metà. Puoi chiamarla attività, espressione artistica...

Qual è il vostro rapporto con internet e con i social network? Pensate che, se usati con il giusto criterio, possano essere un buon mezzo per la promozione di una giovane formazione come la vostra?
(Daniele) La tecnologia offre visibilità a chiunque. Anche registrare un disco è un fattore accessibile a tutti ormai. Una volta incidere richiedeva un costo altissimo, ed erano in pochi a poterselo permettere. 

Ora è tutto più facile ma se questo permette a tutti di poter registrare e diffondere la propria musica è altrettanto vero che c'è molta più dispersione. 
La tecnologia aiuta sicuramente ma per le band underground la via più utile è il passaparola. Suonare assieme ad altri gruppi affini, frequentare i locali e le serata, condividere la propria musica con altri... Questa per me è l'attitudine giusta.

Altra domanda scontata, acquistate dischi e supportate la scena? Se si, quanti e quali band che ritenete meritevoli potete consigliare ai nostri lettori?
(Daniele) Io si vado a molti concerti e compro tanti cd e vinili da sempre. Si dice sempre che la scena italiana è sottovalutata ma secondo me non è proprio così vero. Ci sono band come Axeviper, Ruler, Game Over, National Suicide o gli stessi Bad Bones che suonano spesso all'estero e hanno davvero tanto seguito. Forse più che in patria. Tutto dipende dalla band, dalla passione e l'energia che hanno da investire. Altri preferiscono comprare eventi o tour veri e propri. Questa è una scelta che noi non condividiamo.

Prima di finire, chi sono i Soraya di tutti i giorni? Cosa fate per vivere quando non componete o suonate? Siete buoni amici anche nella vita di tutti i giorni?
(Daniele) Si l'amicizia prima di tutto anche perché sarebbe davvero difficile comporre musica con persone con cui non si va d'accordo. Abbiamo tutti il nostro lavoro. Alessio è un educatore Lorenzo sta imparando il mestiere del tatuatore io guido bus e tram in Torino mentre Davide è un farmacista. A parte Davide noi 3 oltre che di musica ci nutriamo di calcio, teniamo molto alle nostre squadre e seguiamo per quanto ci è possibile lo sport.

Ok ragazzi, siamo alla fine, a voi le ultime parole......
(Daniele) Ringrazio te Beppe per lo spazio che ci hai concesso. Questa primavera uscirà il nostro primo disco: seguiteci non rimarrete delusi!
(Lorenzo) Un  grande saluto ai lettori di “Big City”.
Soraya

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