E' una storia fatta di sacrifici, di ripensamenti e di passione, quanta passione, quella che si cela dietro il trascorso artistico dei pesaresi Revenge, formazione della prima ora che, nonostante le difficoltà oggettive, torna nuovamente a farsi sentire a ben sei anni di distanza da “Archives”, disco celebrativo che raccoglieva il meglio della passata produzione dei nostri, e lo fa con un nuovo lavoro, all'interno del quale torna a sventolare alto il vessillo dell'hard rock old style, lo stesso che da sempre scandisce ogni singola mossa artistica del combo nostrano. Nelle parole del chitarrista Paolo Pedretti le vicissitudini legate ad uno dei migliori come back dell'ultimo periodo...
Ciao Paolo, grazie per il tempo prezioso che ci stai dedicando,
come prima domanda vorrei chiederti qual'è lo spirito della band
oggi alla partenza di un'avventura chiamata “Survival Instinct”,
come state vivendo questa vostra seconda occasione?
Ciao Beppe. Viviamo giorno per giorno, affrontando un passo alla
volta, cercando di gestire al meglio le risorse che abbiamo. Sia di
tempo, sia fisiche che economiche. Riassaporando quel suono che ha
accompagnato i nostri esordi con la soddisfazione di aver avuto la
forza di ritrovarci .
Dunque, è innegabile non ammettere che il disco nel suo
insieme, mette in risalto una maturazione artistica figlia putativa
di una presa di coscienza e di una consapevolezza nelle proprie
capacità espressive che in passato, erano quasi soffocate dalla foga
della giovane età, sei d'accordo?
Siamo un po’ stagionati, ma cogliamo in questo momento l’aspetto
positivo di aver, come dici tu, le idee più chiare, nell’affrontare
un lavoro in tutte le sue fasi, dalla composizione,
all’arrangiamento, alla scelta del parco sonoro. Devo dire che, per
la prima volta, ci interfacciamo con un produttore adatto a noi,
ovvero Paolo“Red Baron” Rossi.
Rispetto ad un passato non tanto recente, il vostro stile
musicale si è evoluto verso un hard rock melodico con influssi
marcatamente class metal, senza per questo aver minimamente rinnegato
le vostre radici primigenie, un progresso/crescita artistica che, mi
pare di capire, si pone in stretta relazione con la vostra
consapevolezza di aver finalmente raggiunto una certa maturità a
livello puramente tecnico/compositivo, dico bene?
Si, è una sintesi delle nostre esperienze musicali, e di vita, le
varie esperienze di ognuno di noi, con vari produttori e musicisti.
Non rinneghiamo nulla dagli esordi in poi, penso che che nella
musica, come in qualsiasi forma d’arte, tutto è bello fino a che
si continua a crescere.
Quindi mi pare di capire che, oggi come oggi, vi riteniate
veramente pronti per spiccare il grande salto di qualità, è così?
Per pronti, siamo pronti, per tanti motivi, non ultimo il fatto
che Fabrizio ha guadagnato ancora più padronanza della lingua
inglese, grazie anche al fatto che sua figlia Melissa, ora ballerina
professionista, abbia studiato anni a Londra, lo ha portato a
frequentare la capitale. Questa è un arma in più rispetto al
mercato estero, il nostro ora è un percorso a misura d’uomo, non
pensiamo certo a fare le rockstar, ma sarebbe un bel momento per
togliersi qualche piccola soddisfazione .
Non so quanto il mercato possa essere ricettivo, se ci siano
margini per un prodotto simile….ma l’importante è stato fare
qualcosa di cui si è soddisfatti. Certo ora che lo siamo, vorremmo
arrivare a quanta più gente possibile e ritagliarci il nostro
piccolo spazio .
Una delle qualità che mi ha particolarmente colpito della
vostra band, è proprio l'assoluta convinzione, il feeling, che
riuscite a trasmettere all'ascoltatore, attraverso la vostra musica,
una qualita' questa, che mi porta sempre piu' ad esser convinto che
l'hard rock e' piu' che mai un genere musicale che richiede prima di
tutto un attitudine particolare, piu' che una semplice generica
passione, che mi dici?
Penso che una propensione congenita sia indispensabile, poi il
modo di esprimere la propria personalità, per noi passa molto
attraverso questo linguaggio viscerale direi …poi dipende dove
nasci, chi incontri, che aria respiri….se dentro di te il bisogno
di riscatto è forte.
Se hai almeno una volta desiderato di usare il napalm (scherzo), e
quanto di animale c’è dentro di te , il che non vuol dire
necessariamente andare a 270 di metronomo anzi….Certo che dopo 30
anni, se ti emozioni a sentire “Give Me All Your Love” dei
Whitesnake sei cronico senza margini di dubbio. Sei Nato per fare una
certa musica…
Cosa vuol dire per voi nel 2014 portare avanti un discorso
musicale, che si muove ormai in un ambito sempre piu' ristretto di
sostenitori e che, spesso, sembra essere snobbato perfino da certa
cosiddetta “stampa specializzata”?
Non lo so lo stiamo sperimentando ora…..anche allora erano in
pochi, in pochissimi in Italia , però la curiosità verso la musica
era trasversalmente diffusa. Ora con la rivoluzione della
comunicazione digitale puoi arrivare in tutto il mondo in poco tempo,
molto può dipendere se ci sarà una risposta positiva all’estero,
in paesi dove una certa musica è più di casa.
Tutte le maggiori Webzine italiane hanno recensito il lavoro
dandoci un ottimo feedback…….poco di cartaceo, ma I tempi lì
sono sono un po’ più dilatatati e le testate sempre meno.
Classica domanda, come giudichi il vostro lavoro? Cambieresti
qualcosa, o pensi che, nel bene e nel male, possa rappresentare al
meglio il suono della band? ...e se non è troppo pensi che, nella
tua/vostra carriera di musicisti, il disco possa rappresentare più
un punto di partenza o di arrivo?
Nel Nuovo lavoro cambierei ben poco, considerando che si può
sempre fare meglio , e che i tempi sono stati lunghi, ma per delle
pause forzate.. ma non credere che si siamo soffermati più di tanto
in studio, anzi. Siamo comunque in una percentuale di soddisfazione
intorno al 85 / 90 % che non è poco.
C'è stato un momento durante la fase di composizione del disco
in cui avete superato il vostro limite di sopportazione globale?
No, mai, non ci sono mai stati momenti di forzatura .
Che tipo di ispirazione c'è alla base di questo vostro nuovo
periodo creativo? Tutti i brani concepiti negli ultimi mesi sono poi
finiti all'interno di “Survival Instinct” oppure avete lasciato
da parte qualche brano per un ipotetico nuovo album o ep?
Qualcosa è rimasto fuori…ma per ragioni di tempo e denaro ci
siamo fermati lì dov’è il disco . Alla base c’è il senso
melodico Di Fabrizio, questo è un fatto presente in ogni brano dei
Revenge. Alcune composizioni sono sue, poi tutti lavoriamo insieme
negli arrangiamenti e stesure.
Molti altri partono dai miei riff, poi si fa una “cernita”, e
si scelgono quelli che convincono di più, lui li sviluppa. Il tutto
viene provato in sala e in studio e ognuno apporta il suo marchio di
fabbrica.
Molte formazioni dedite dell'ultimo periodo, si sono rese
artefici di dischi caratterizzati da produzioni con suoni troppo
puliti e chirurgici, registrazioni che, seppur potenti, risultano
piatte. Per quel che mi riguarda si sta perdendo di vista la vera
essenza di questo genere musicale quel fascino old school che ha reso
speciali alcuni gruppi ed altrettanti album del passato. Qual Ë la
tua opinione?
Beh, ho visto registrare album con la batteria scritta totalmente
al computer!!! A me la tecnologia piace, ma non mi voglio far
“schiacciare” o sostituire, credo debba essere al servizio della
creatività. É chiaro che chi si distacca molto da un contesto poco
riproducibile dal vivo, senza usare troppe macchine, si perde il
senso di questo genere in particolare.
Il nuovo arrivato esce per una piccola label indipendente,
credi che aver siglato un deal con una realtà emergente della scena
italiana sia stata una scelta giusta, o pensi che i Revenge odierni
avrebbero potuto puntare anche pi? in alto?
Non potevamo tenere il lavoro nel cassetto più di tanto, ci siamo
dati un tempo, in quel lasso abbiamo scelto quello che per noi ci è
sembrata la situazione migliore.
Ok, capisco, adesso a mente fredda, secondo te " Survival
Instinct" rappresenta fedelmente quelli che sono i Revenge
attuali, oppure in futuro dovremmo aspettarci dei cambiamenti
stilistici sostanziali con un ipotetico prossimo lavoro?
Qualsiasi cosa faremo sarà qualcosa che mette al centro melodia
ed energia , saranno sempre canzoni. Ci potranno essere degli
esperimenti nell’esposizione, certo l’intento e di essere
coerenti, ma non totalmente uguali a se stessi ogni volta, anche se
la firma sarà quella.
Toglimi una curiosità, ma che effetto fa vedere il cd della
tua band nella tua bacheca affianco a quelle dei musicisti con cui
sei cresciuto?
Un bell’effetto! Ma mi è capitato già di scendere in strada e
vedere, tipo nell’espositore della Fnac, un lavoro a cui ho
partecipato come compositore e ideatore del progetto vicino ai grandi
della musica mondiale, Ti dirò, fa un gra effetto li per lì, ma se
poi la tua vita come artista non cambia.. certo la cosa più bella
sarebbe aprire un concerto per una big band, allora li salirebbe
molto anche l’adrenalina. Fare un tour con un minimo di
organizzazione, quelle sono cose che forse possono venire dopo, per
me comunque è già tanto ridare un po’ di voce a questa band.
Perfetto, ma oggigiorno quanto è difficile essere una band di
heavy rock in Italia dove a farla da padrone sono sempre e comunque
generi più commerciali del genere più anticonvenzionale per
antonomasia?
Oggi è difficile qualsiasi cosa uno faccia. Certo, se fai il
rapper (diciamo a parità di “bravura” li parliamo più che altro
di testi ) forse sei più integrato nello stereotipo
televisivo/radiofonico ecc… ma è dura proprio per la musica in
generale, figuriamoci per chi fa Heavy, Thrash, Death
ecc…Difficilissimo comunque…noi poi facciano un genere tutto
sommato “radiofonico” ma certe radio che potrebbero, non
passeranno Mai neanche mezza nota . Il nostro poi è un paese
notoriamente meno meritocratico in generale, però noi abbiamo una
piccola porzione di fan, gente appassionata del genere e abbiamo il
nostro microcosmo diciamo.
Tu sei uno dei pochi superstiti del panorama tricolore dei
tempi che furono, come è cambiata la scena, in bene o in peggio,
rispetto ai primi giorni?
É cambiato TUTTO tranne le Fanzine cartacee che ti vedono
protagonista…..basta due parole: Web e Computer. Con tutti i suoi
pro e contro. Guardando più il lato emozionale, all’epoca
inevitabilmente c’era più spazio per la fantasia, l’immaginazione,
il mito, la leggenda , tutto era più avvolto in un alone di mistero
di un mondo fantastico, oltre che il genere, era una novità, l’unico
tramite tra te e il pubblico, era il disco nel negozio, una o due
foto nelle fanzine, e nei pochi giornali, e qualche raro concerto,
era un evento vissuto con grande trasporto. Ci si ritrovava con gli
amici a casa di qualcuno ad ascoltare dischi, e li le gesta
metalliche venivano riportate dai racconti …ora c’è youtube che
racconta ….è un altra cosa….
Ora due ore dal concerto hai duemila foto nel web…si svolge
tutto più in fretta, la società fagocita le cose…le informazioni
sono continue, e a migliaia siamo tutti in mezzo a un oceano di
musica, di foto, di filmati, di dischi, poi fare una cernita diventa
difficile.
Una volta incidere un vinile era un impresa, un evento…ora fare
un cd bene o male lo fa chiunque…Il fatto nettamente positivo che
la tecnologia per i meritevoli permette di incidere prodotti di
qualità, senza dover investire un patrimonio. Il nostro demo “Sweet
Revenge” costò la bellezza di 5 milioni di lire, riportate a ora
sono una cifra esorbitante….per un auto produzione di ragazzi
studenti….
Prima di concludere permettimi una domanda sui Fabox, che fine
ha fatto il progetto musicale che vedeva coinvolto il buon Fabrizio?
Dimmi che stanno preparando un secondo album, ti prego….
Ti posso dire che ho già fatto un paio di soli del nuovo lavoro,
si lo stanno preparando!!! Colgo l’occasione per salutare e
ringraziare Marco Bozzi sempre presente anche nei lavori dei Revenge
dai tempi…
Ok Paolo, siamo alla fine, per cui...
Per cui ringrazio te per l’opportunità che mi hai dato anche a
nome di Tutta la Band e per il supporto al Hard n Heavy Made in
Italia !!!!!
Intervista raccolta da: Beppe Diana
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