sabato 15 marzo 2014

Revenge - Dead or Alive

E' una storia fatta di sacrifici, di ripensamenti e di passione, quanta passione, quella che si cela dietro il trascorso artistico dei pesaresi Revenge, formazione della prima ora che, nonostante le difficoltà oggettive, torna nuovamente a farsi sentire a ben sei anni di distanza da “Archives”, disco celebrativo che raccoglieva il meglio della passata produzione dei nostri, e lo fa con un nuovo lavoro, all'interno del quale torna a sventolare alto il vessillo dell'hard rock old style, lo stesso che da sempre scandisce ogni singola mossa artistica del combo nostrano. Nelle parole del chitarrista Paolo Pedretti le vicissitudini legate ad uno dei migliori come back dell'ultimo periodo... 

Ciao Paolo, grazie per il tempo prezioso che ci stai dedicando, come prima domanda vorrei chiederti qual'è lo spirito della band oggi alla partenza di un'avventura chiamata “Survival Instinct”, come state vivendo questa vostra seconda occasione?
Ciao Beppe. Viviamo giorno per giorno, affrontando un passo alla volta, cercando di gestire al meglio le risorse che abbiamo. Sia di tempo, sia fisiche che economiche. Riassaporando quel suono che ha accompagnato i nostri esordi con la soddisfazione di aver avuto la forza di ritrovarci .


Dunque, è innegabile non ammettere che il disco nel suo insieme, mette in risalto una maturazione artistica figlia putativa di una presa di coscienza e di una consapevolezza nelle proprie capacità espressive che in passato, erano quasi soffocate dalla foga della giovane età, sei d'accordo?
Siamo un po’ stagionati, ma cogliamo in questo momento l’aspetto positivo di aver, come dici tu, le idee più chiare, nell’affrontare un lavoro in tutte le sue fasi, dalla composizione, all’arrangiamento, alla scelta del parco sonoro. Devo dire che, per la prima volta, ci interfacciamo con un produttore adatto a noi, ovvero Paolo“Red Baron” Rossi.


Rispetto ad un passato non tanto recente, il vostro stile musicale si è evoluto verso un hard rock melodico con influssi marcatamente class metal, senza per questo aver minimamente rinnegato le vostre radici primigenie, un progresso/crescita artistica che, mi pare di capire, si pone in stretta relazione con la vostra consapevolezza di aver finalmente raggiunto una certa maturità a livello puramente tecnico/compositivo, dico bene?
Si, è una sintesi delle nostre esperienze musicali, e di vita, le varie esperienze di ognuno di noi, con vari produttori e musicisti. Non rinneghiamo nulla dagli esordi in poi, penso che che nella musica, come in qualsiasi forma d’arte, tutto è bello fino a che si continua a crescere.


Quindi mi pare di capire che, oggi come oggi, vi riteniate veramente pronti per spiccare il grande salto di qualità, è così?
Per pronti, siamo pronti, per tanti motivi, non ultimo il fatto che Fabrizio ha guadagnato ancora più padronanza della lingua inglese, grazie anche al fatto che sua figlia Melissa, ora ballerina professionista, abbia studiato anni a Londra, lo ha portato a frequentare la capitale. Questa è un arma in più rispetto al mercato estero, il nostro ora è un percorso a misura d’uomo, non pensiamo certo a fare le rockstar, ma sarebbe un bel momento per togliersi qualche piccola soddisfazione .
Non so quanto il mercato possa essere ricettivo, se ci siano margini per un prodotto simile….ma l’importante è stato fare qualcosa di cui si è soddisfatti. Certo ora che lo siamo, vorremmo arrivare a quanta più gente possibile e ritagliarci il nostro piccolo spazio .


Una delle qualità che mi ha particolarmente colpito della vostra band, è proprio l'assoluta convinzione, il feeling, che riuscite a trasmettere all'ascoltatore, attraverso la vostra musica, una qualita' questa, che mi porta sempre piu' ad esser convinto che l'hard rock e' piu' che mai un genere musicale che richiede prima di tutto un attitudine particolare, piu' che una semplice generica passione, che mi dici?
Penso che una propensione congenita sia indispensabile, poi il modo di esprimere la propria personalità, per noi passa molto attraverso questo linguaggio viscerale direi …poi dipende dove nasci, chi incontri, che aria respiri….se dentro di te il bisogno di riscatto è forte.
Se hai almeno una volta desiderato di usare il napalm (scherzo), e quanto di animale c’è dentro di te , il che non vuol dire necessariamente andare a 270 di metronomo anzi….Certo che dopo 30 anni, se ti emozioni a sentire “Give Me All Your Love” dei Whitesnake sei cronico senza margini di dubbio. Sei Nato per fare una certa musica…


Cosa vuol dire per voi nel 2014 portare avanti un discorso musicale, che si muove ormai in un ambito sempre piu' ristretto di sostenitori e che, spesso, sembra essere snobbato perfino da certa cosiddetta “stampa specializzata”?
Non lo so lo stiamo sperimentando ora…..anche allora erano in pochi, in pochissimi in Italia , però la curiosità verso la musica era trasversalmente diffusa. Ora con la rivoluzione della comunicazione digitale puoi arrivare in tutto il mondo in poco tempo, molto può dipendere se ci sarà una risposta positiva all’estero, in paesi dove una certa musica è più di casa.
Tutte le maggiori Webzine italiane hanno recensito il lavoro dandoci un ottimo feedback…….poco di cartaceo, ma I tempi lì sono sono un po’ più dilatatati e le testate sempre meno.



Classica domanda, come giudichi il vostro lavoro? Cambieresti qualcosa, o pensi che, nel bene e nel male, possa rappresentare al meglio il suono della band? ...e se non è troppo pensi che, nella tua/vostra carriera di musicisti, il disco possa rappresentare più un punto di partenza o di arrivo?
Nel Nuovo lavoro cambierei ben poco, considerando che si può sempre fare meglio , e che i tempi sono stati lunghi, ma per delle pause forzate.. ma non credere che si siamo soffermati più di tanto in studio, anzi. Siamo comunque in una percentuale di soddisfazione intorno al 85 / 90 % che non è poco.


C'è stato un momento durante la fase di composizione del disco in cui avete superato il vostro limite di sopportazione globale?
No, mai, non ci sono mai stati momenti di forzatura .


Che tipo di ispirazione c'è alla base di questo vostro nuovo periodo creativo? Tutti i brani concepiti negli ultimi mesi sono poi finiti all'interno di “Survival Instinct” oppure avete lasciato da parte qualche brano per un ipotetico nuovo album o ep?
Qualcosa è rimasto fuori…ma per ragioni di tempo e denaro ci siamo fermati lì dov’è il disco . Alla base c’è il senso melodico Di Fabrizio, questo è un fatto presente in ogni brano dei Revenge. Alcune composizioni sono sue, poi tutti lavoriamo insieme negli arrangiamenti e stesure.
Molti altri partono dai miei riff, poi si fa una “cernita”, e si scelgono quelli che convincono di più, lui li sviluppa. Il tutto viene provato in sala e in studio e ognuno apporta il suo marchio di fabbrica.


Molte formazioni dedite dell'ultimo periodo, si sono rese artefici di dischi caratterizzati da produzioni con suoni troppo puliti e chirurgici, registrazioni che, seppur potenti, risultano piatte. Per quel che mi riguarda si sta perdendo di vista la vera essenza di questo genere musicale quel fascino old school che ha reso speciali alcuni gruppi ed altrettanti album del passato. Qual Ë la tua opinione?
Beh, ho visto registrare album con la batteria scritta totalmente al computer!!! A me la tecnologia piace, ma non mi voglio far “schiacciare” o sostituire, credo debba essere al servizio della creatività. É chiaro che chi si distacca molto da un contesto poco riproducibile dal vivo, senza usare troppe macchine, si perde il senso di questo genere in particolare.




Il nuovo arrivato esce per una piccola label indipendente, credi che aver siglato un deal con una realtà emergente della scena italiana sia stata una scelta giusta, o pensi che i Revenge odierni avrebbero potuto puntare anche pi? in alto?
Non potevamo tenere il lavoro nel cassetto più di tanto, ci siamo dati un tempo, in quel lasso abbiamo scelto quello che per noi ci è sembrata la situazione migliore.


Ok, capisco, adesso a mente fredda, secondo te " Survival Instinct" rappresenta fedelmente quelli che sono i Revenge attuali, oppure in futuro dovremmo aspettarci dei cambiamenti stilistici sostanziali con un ipotetico prossimo lavoro?
Qualsiasi cosa faremo sarà qualcosa che mette al centro melodia ed energia , saranno sempre canzoni. Ci potranno essere degli esperimenti nell’esposizione, certo l’intento e di essere coerenti, ma non totalmente uguali a se stessi ogni volta, anche se la firma sarà quella.


Toglimi una curiosità, ma che effetto fa vedere il cd della tua band nella tua bacheca affianco a quelle dei musicisti con cui sei cresciuto?
Un bell’effetto! Ma mi è capitato già di scendere in strada e vedere, tipo nell’espositore della Fnac, un lavoro a cui ho partecipato come compositore e ideatore del progetto vicino ai grandi della musica mondiale, Ti dirò, fa un gra effetto li per lì, ma se poi la tua vita come artista non cambia.. certo la cosa più bella sarebbe aprire un concerto per una big band, allora li salirebbe molto anche l’adrenalina. Fare un tour con un minimo di organizzazione, quelle sono cose che forse possono venire dopo, per me comunque è già tanto ridare un po’ di voce a questa band.


Perfetto, ma oggigiorno quanto è difficile essere una band di heavy rock in Italia dove a farla da padrone sono sempre e comunque generi più commerciali del genere più anticonvenzionale per antonomasia?
Oggi è difficile qualsiasi cosa uno faccia. Certo, se fai il rapper (diciamo a parità di “bravura” li parliamo più che altro di testi ) forse sei più integrato nello stereotipo televisivo/radiofonico ecc… ma è dura proprio per la musica in generale, figuriamoci per chi fa Heavy, Thrash, Death ecc…Difficilissimo comunque…noi poi facciano un genere tutto sommato “radiofonico” ma certe radio che potrebbero, non passeranno Mai neanche mezza nota . Il nostro poi è un paese notoriamente meno meritocratico in generale, però noi abbiamo una piccola porzione di fan, gente appassionata del genere e abbiamo il nostro microcosmo diciamo.


Tu sei uno dei pochi superstiti del panorama tricolore dei tempi che furono, come è cambiata la scena, in bene o in peggio, rispetto ai primi giorni?
É cambiato TUTTO tranne le Fanzine cartacee che ti vedono protagonista…..basta due parole: Web e Computer. Con tutti i suoi pro e contro. Guardando più il lato emozionale, all’epoca inevitabilmente c’era più spazio per la fantasia, l’immaginazione, il mito, la leggenda , tutto era più avvolto in un alone di mistero di un mondo fantastico, oltre che il genere, era una novità, l’unico tramite tra te e il pubblico, era il disco nel negozio, una o due foto nelle fanzine, e nei pochi giornali, e qualche raro concerto, era un evento vissuto con grande trasporto. Ci si ritrovava con gli amici a casa di qualcuno ad ascoltare dischi, e li le gesta metalliche venivano riportate dai racconti …ora c’è youtube che racconta ….è un altra cosa….
Ora due ore dal concerto hai duemila foto nel web…si svolge tutto più in fretta, la società fagocita le cose…le informazioni sono continue, e a migliaia siamo tutti in mezzo a un oceano di musica, di foto, di filmati, di dischi, poi fare una cernita diventa difficile.
Una volta incidere un vinile era un impresa, un evento…ora fare un cd bene o male lo fa chiunque…Il fatto nettamente positivo che la tecnologia per i meritevoli permette di incidere prodotti di qualità, senza dover investire un patrimonio. Il nostro demo “Sweet Revenge” costò la bellezza di 5 milioni di lire, riportate a ora sono una cifra esorbitante….per un auto produzione di ragazzi studenti….


Prima di concludere permettimi una domanda sui Fabox, che fine ha fatto il progetto musicale che vedeva coinvolto il buon Fabrizio? Dimmi che stanno preparando un secondo album, ti prego….
Ti posso dire che ho già fatto un paio di soli del nuovo lavoro, si lo stanno preparando!!! Colgo l’occasione per salutare e ringraziare Marco Bozzi sempre presente anche nei lavori dei Revenge dai tempi…


Ok Paolo, siamo alla fine, per cui...
Per cui ringrazio te per l’opportunità che mi hai dato anche a nome di Tutta la Band e per il supporto al Hard n Heavy Made in Italia !!!!!

Intervista raccolta da: Beppe Diana

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