domenica 2 febbraio 2014

Electric Black Horse – S/T

Puntano direttamente alla riscoperta delle proprie radici formative gli statunitensi Electric Black Horse che, ad un’immagine spiccatamente glitter e pittoresca, contrappongono una semplicità di fondo fatta di soluzioni musicali, se vogliamo, elementari, e modulazioni melodiche che non fanno altro che recuperare appieno le lezioni impartite da maestri di primo piano come New York Dolls, Sweet e T.Rex
Guidati dal folletto Michael Pate, qui presente nella duplice veste di cantante/chitarrista, la band della grande mela, in poco più di mezz’ora a loro disposizione, ci conduce per mano attraverso un viaggio spazio/temporale nel quale il suono caldo di una Gibson Les Paul, e quello più sensuale della voce del già citato leader, disegnano affreschi musicali multiformi che si colorano di tonalità chiaro/scure, che hanno i loro momenti topici all’interno di kick ass song come “Rave up”, la splendida “All over now” o l’opening song “Capricon girl”, contraddistinta da partiture più vicine ad una concezione hard rock, o della più vivace “Birthday bitch” che sembra quasi essere estrappolata dal songbook dei mai dimenticati Nazareth.
Di tutt’altro appiglio naturalmente la divertente party song “Koke Rock” hard’nroll all’ennesima potenza, o la scatenata “Forever” dissacrante coacervo di partiture melliflue, dotata di un groove a dir poco eccezionale.
Insomma, se ancora non lo avete capito, qui si rokka ed anche di brutto, quindi lasciate perdere tutte le menate che vi passano per la testa, perchè se siete amanti della buona musica e volete vivere ancora qualche forte emozione, visitate il sito di questi malinconici rockers per farvi un’idea più appropriata di “Electric Black Horse”.
It’s only rock and roll, but i’m like it
Beppe “HM” Diana
hardnheavy@email.it

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.