I Gun sono come uno sparring partner, puoi colpirli ai fianchi, farli
sanguinare o mandarli al tappeto, ma si alzeranno sempre e comunque,
pronti a rimettersi in gioco ancora una volta!!!
Paragoni pugilistici a parte, gli italiani più famosi di Scozia, al
secolo i fratelli Gizzi, Dante e Giuliano, rispettivamente vocalist e
chitarrista della band, tornano a farsi sentire a più di tre anni
dall’interlocutorio “Popkiller”, pubblicato in maniera auto finanziata, e
con l’ausilio dell’ex Little Angels Toby Jepsen, e lo fanno con un
disco che, nel complesso, rappresenta la summa delle passate esperienze
discografiche della compagine britannica in questione,
e che riesce a porre ancora una volta in evidenza, oltre all’innata
verve compositiva, quella smodata propensione radiofonica che, in un
recente passato, li ha portati più volte in cima alle classifiche di
mezzo mondo.
Certo, forse il periodo in cui i nostri riempivano gli stadi e
vendevano vagonate di dischi, sarà pure passato per sempre, ma è
innegabile non dover ammettere che, sia la tenacia che la determinazione
messe in gioco in questo nuovo episodio discografico, sono veramente
encomiabili, e portano in dote brani frizzanti e pregni di atmosfere
ludiche come nel caso del bubblegum rock di “Lost &Found”, il cui
refrain profuma di Cheap Trick fino al midollo, il crescendo di “Caught
in the middle” e “Bad Things”, che odorano di propensioni modern rock,
la coralità di “Butcher man” o la spensieratezza di “Innocent thieves”, o
le scansioni melodiche dell’ipotetico hit single “Break the Silence”,
trainato da un’avvincente video ufficiale!!!
Ok, “Gallus” e “Swagger” erano tutt’altra cosa, spiace soprattutto
non avere la possibilità di ascoltare il talentuoso vocalist Mark
Rankin, ma la qualità intrinseca del versante compositivo della maggior
parte dei dieci brani inclusi, è sempre di alto rango….bentornati
ragazzi!!!
Beppe “HM” Diana
hardnheavy@email.it
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